A tu per tu con Lady Oscar!
Salve a tutti amici di Animehiro e bentornati sul nostro blog. Intanto grazie per l’entusiasmo con cui avete accolto il mio primo pezzo. Grazie davvero di cuore!
Come avevo promesso, parliamo un po’ insieme dei nostri anime preferiti: certo, magari quelli che ho inserito nella MIA personale classifica non sono i vostri preferiti o quelli che voi avreste messo al primo, secondo , terzo posto ecc… ma in fin dei conti che c’è di strano, giusto?
Credo comunque che su Oscar ci sia poco da opinare e, visto che di Lady Oscar ci sono miriadi di pagine, siti, blog e tutte cose, oggi noi faremo, o tenteremo di fare, qualcosa di diverso: un intervista alla nostra meravigliosa eroina preferita. Nota: chiaramente chi ha letto anche il manga originale sa che ci sono delle differenze nella storia. Un esempio per tutti, quando il generale annuncia ad Oscar che dovrà difendere Maria Antonietta, nell’anime lei inizialmente non ne vuole sapere ma poi accetta. Nel manga invece lei risponde mettendosi sull’attenti e dicendo “ Agli ordini!” rivolta a suo padre, cosa che fa capire come nel manga lei lo consideri più un suo superiore che suo padre.
Detto ciò, in questa intervista farò riferimento agli avvenimenti come sono nell’anime visto che sono più impressi nella mente della maggioranza di noi.
Proni ? Via!
Oscar Francois de Jarjiayes, intanto benvenuta. Posso permettermi di chiamarla semplicemente madamigella Oscar, come viene chiamata da tutti nell’anime?
Ma certamente, va bene anche solo Oscar se preferisce.
Ah grazie! Allora, la sua vita è stata sin da subito segnata dal famoso fioretto nella culla della sigla dei mitici cavalieri del re… il resto della frase glielo risparmio. Quando suo padre le comunica che dovrà diventare la guardia del corpo della Principessa Maria Antonietta lei afferma categoricamente di “Non voler difendere una donna” se mi permette di citare le sue parole. Ecco,dato che anche lei è una donna, cos’è che ci trovava di tanto fastidioso nel difendere una donna? Forse era la prospettiva di dover fare i conti ogni giorno con ciò che lei non avrebbe avuto mai, inteso come i lussi, gli agi e gli svaghi che riempivano le giornate delle nobildonne? La spaventava scontrarsi con una femminilità tanto dirompente e ammaliante?
Mah… probabilmente è così. Le mie sorelle sono uscite di casa molto presto perché ero consuetudine per le fanciulle di nobile nascita andare in sposa in giovane età a ricchi nobiluomini, così come sarebbe dovuto accadere alla povera Charlotte de Polignac e poi alla mia piccola Rosalie…
Si certo, ricordiamo tutti quelle tristi vicende…
Anche mia madre era spesso via da casa , quindi le mie uniche compagnie per tanto tempo sono state esclusivamente maschili. Ma oltre a questo, io sono stata addestrata come un soldato, per questo inizialmente l’idea di fare la guardia a una principessa non mi andava a genio. Ma poi conobbi Maria Antonietta e…
E come tutti anche lei subì la malia del suo fascino fresco e della sua giovanile vivacità
Si. Maria Antonietta poi sicuramente fece molti errori nella sua vita e nel suo modo di governare, errori che pagò a caro prezzo. Ma all’inizio della nostra conoscenza, io rimasi conquistata da quel fascino gentile e da quella risata argentina: in fondo la consideravo una bambina sfortunata, finita ,suo malgrado, al centro di uno scontro politico da risolvere al quale Maria Teresa D’Austria trovò come unica soluzione il prematuro matrimonio della figlia 14enne col delfino di Francia. Inizialmente attribuivo a questo i suoi colpi di testa, pensavo a quanto dovesse sentirsi sola e a quanto dovesse considerare vuota la sua vita, da doverla riempire continuamente di acquisti folli e divertimenti sfrenati .
E questo è uno dei tanti motivi per cui noi tutti la amiamo: pur essendo stata educata come un uomo, qualità come sensibilità , dolcezza e tenerezza, doti tipicamente femminili, non le fanno affatto difetto.
E sono d’accordo che , almeno inizialmente, Maria Antonietta faceva tenerezza, ricordo ad esempio la scena in cui dorme con la bambola…
Credo che il problema più grande di Maria Antonietta fosse nella scelta delle amicizie, esclusi i presenti naturalmente. Lei che ne pensa?
Sicuramente ha contribuito in modo importante al suo peggioramento. Purtroppo la regina restava incantata dalle persone belle e affascinanti e non si curava particolarmente di conoscere l’animo delle persone che voleva come amiche. Forse in questo era un po’ superficiale, si. Il problema era che poi, pur avendo una ferrea volontà, lasciava che queste persone con il loro carisma e abili sotterfugi, la manovrassero come un burattino…
E questo le faceva molto male, lo sappiamo. Sono davvero tante le cose che vorremmo chiederle ma non vogliamo trattenerla troppo a lungo. Però non possiamo non chiederle di Andrè, il suo amico di sempre, il suo angelo custode, unico protettore dei suoi segreti e il solo a conoscere le sue paure più profonde… non le chiederò come ha fatto a non accorgersi per tutta la vita dei veri sentimenti di Andrè perché so che purtroppo a volte ci capita di non accorgerci che una persona ci ama: le chiedo invece cosa ha provato quando glieli ha confessati, quando ormai anche lei aveva scoperto gli stessi sentimenti dentro se stessa?
Bhe… è molto difficile per me parlare di queste cose… dunque, non ero certa che lui mi amasse ancora, visto che aveva vissuto quello che credevo il mio primo amore per Fersen. Non era affatto scontato e, se avesse smesso di volermi bene non sarebbe stato affatto biasimevole. Ma lui non era un uomo comune…
No, infatti deve sapere che noi tutte che siamo cresciute con la vostra storia lo consideriamo il nostro primo amore … bene, sono contenta di averla fatta sorridere, stemperiamo un po’…
Mi ritengo una donna fortunata perché anche se ho potuto viverlo per poco tempo e in mezzo a una rivoluzione, ho conosciuto il vero amore. Ho vissuto una vita piena, anche se diversa da quella delle altre donne e ho amato. Ho amato e sono stata amata. Tanto. Credo che alla fine , uomo o donna, il senso della vita stia proprio in questo.
Che dire di più ? direi che non c’era modo migliore di concludere questa strana intervista. A nome di Animehiro la ringrazio del tempo che mi ha dedicato e di averci permesso di aprire una finestra sul suo cuore.
Grazie a tutti voi per l’attenzione e a risentirci.
Un bacione dalla vostra