CRAZY WAR SURVIVOR – Nel Bosco – Parte 1
Callum Martin e Deacon Smith, poi, furono in grado di fuggire dall’edificio e raggiungere il fitto bosco che si trovava a nord est della struttura e, per loro fortuna, non c’erano inseguitori: la paura serpeggiava nel personale.
Proprio dal luogo della fuga arrivò l’uomo con accento tedesco e indossava un impermeabile grigio, cappello nero tra le mani.
Si diresse deciso nella stanza del governatore della prigione per capire come fosse stato possibile che due pazienti, così importanti, fossero fuggiti così facilmente e senza che nessuno si mettesse sulle loro tracce.
Il Direttore era visibilmente a disagio e l’uomo con accento germanico dapprima si sedette, appoggiando delicatamente l’impermeabile sulla scrivania in legno ed attese che il proprio interlocutore parlasse.
-Vi avevo avvisato della massima importanza dei due soggetti e colui che avevate assunto è stato ucciso barbaramente, ma non solo: non vi siete nemmeno adoperati per cercarli. Questo Signor Brown è veramente inaccettabile! –
L’uomo minuto cominciò a sudare, abbassò lo sguardo e chiese perdono.
-Mio fratello Gerolf non è contento! –
S’inginocchiò dinanzi al tedesco.
-Chiedo perdono! – lo disse singhiozzando.
-Alois Franke può perdonare a differenza di Gerolf! –
Il Direttore lo ringraziò ma non si accorse che l’uomo tirò fuori una pistola, la punto alla tempia di chi gestiva la struttura e sparò.
Si alzò dalla sedia ed uscì dall’ufficio.
Callum e Deacon continuarono a correre per ore e ore fino a quando la fatica, che credevano di poter gestire, non presentò loro il conto e stramazzarono al suolo uno accanto all’altro.
-Tu li vedi? – chiese Martin.
-Non mi sono mai posto il problema mentre correvo. Quante ore? Quanto è fitta questa boscaglia? Tu lo sai? – rispose Deacon ansimando.
-Ho visto molte volte gli alberi ma non so quanto possa essere vasto tutto ciò. Troveremo di certo una via, ne sono certo! – disse il pittore.
Deacon scosse il capo, non convinto di quella risposta.
In quei momenti, mentre tremava e respirava a bocca aperta, intravedeva i raggi del sole filtrare tra gli alberi e immagini, forse dettate dalla stanchezza accumulata.
Le orecchie fischiarono e mise le mani a protezione.
-Che ti succede? – domandò Martin.
Deacon soffriva talmente tanto da non poter rispondere mentre il fischio nelle orecchie aumentava sempre più.
-Ti ha salvato? Se questo è salvarti! Uccidilo, liberati di lui! –
Nella sua testa sentì queste strane voci e si riferivano al compagno di fuga.
-Uccidilo! Uccidilo! Uccidilo! –
-Basta! – urlò Deacon, facendo echeggiare la voce nel bosco.
Callum Martin provò ad avvicinarsi ma Deacon lo spinse via in malo modo e si diede un pugno sullo zigomo destro così forte da mandarlo di lato.
CONTINUA