SNAKE COMMANDOS – 3- Lo Scontro e’ Vicino
La capitale della Repubblica di Rakabad si chiamava Narg ed anticamente era un cimitero, un sito sacro per gli autoctoni ma gli europei spazzarono via quel sito costruendo dapprima un insediamento che via via sarebbe diventata la capitale regionale e, ora, di uno Stato.
Attorno alla città, caratterizzata da baracche e edifici in cemento stava una linea di filo spinato e torrette difensive poste su quattro lati; al centro di Narg si ergeva maestoso il palazzo presidenziale ove viveva il Presidente, ex generale, Bruk Ouédraogo.
Quest’ultimo attendeva nei propri alloggi Kip Sparrow.
Il Generale, caratterizzato da divisa militare di colore verde scuro, berretto rosso, cravatta rossa e numerose spillette per le missioni svolte poste all’incirca all’altezza dei polmoni stava in piedi nel proprio alloggio a pianta circolare con pavimenti in marmo, scrivania in mogano ad osservare fuori la cerchia difensiva tenendo le mani dietro la schiena.
Bussarono alla porta ed entrò senza permesso Kip Sparrow, armato di fucile d’assalto.
-Le buone maniere le ha lasciate a casa sua? – chiese il Generale.
-Ho intercettato degli invasori e credo che presto o tardi si dirigeranno qui. Vogliono farla fuori! –
Ouédraogo scosse il capo.
-Credo più siano qui per Mr. Thomson, non per me! Hanno saputo delle ingenti somme spese per cercare il tesoro. Io non mi preoccuperei! – rispose il Generale.
-Fossi in lei abbasserei le arie e le ricordo che questo palazzo, le difese e quant’altro sono a carico mio e non suo. Faccia attenzione a ciò che dice: ho mezzi potenti a mia disposizione e poter cambiare anche la guida di questa Repubblica fasulla! –
Matt Axl Thomson, la mente dietro il colpo di stato, parlò attraverso un comunicatore posto sulla scrivania del dittatore e ciò portò quest’ultimo a sudare per la paura.
-Chiedo perdono! – rispose il Generale con voce tremante.
Kip Sparrow puntò il laser sulla giacca del Presidente Ouédraogo.
-Potrei anche spararle la prossima volta. Si ricordi che siamo entrambi a servizio e utili fino ad un certo punto! –
Sparrow si voltò ed uscì dall’ufficio.
Fuori dal perimetro vennero uditi degli spari ed Ouédraogo prese un cannocchiale.
Osservò per bene ma la boscaglia attorno la città era fitta e rendeva difficile capire che stesse succedendo.
Gli Snake Commandos erano riusciti ad arrivare fino alle porte di Narg ma si erano imbattuti in un gruppo di militari a difesa e si erano nascosti dietro le radici di un albero robusto ma il minor numero metteva a grosso rischio la loro sopravvivenza.
-Capo, come usciamo da tutto ciò? – chiese Cobra che si era alzata per soli tre secondi per poi ripararsi prima che un colpo la colpisse.
Black Mamba si guardò attorno pensando ad una soluzione.
-Copritemi! –
I compagni non capirono cosa volesse fare ma era un ordine e dovevano obbedire.
Spararono contro i nemici mentre il loro capo si allontanava e raggiungeva il corpo di un soldato nemico caduto precedentemente.
Prima di essere freddato la vittima era armata di un lanciagranate e alla vita teneva le munizioni.
Black Mamba controllò che fosse carica e lo era.
Si girò, tese l’arma più in alto che poteva e sparò un colpo che cadde, all’incirca, a metà tra la posizione dei suoi compagni e nemici.
L’esplosione creò una forte esplosione e il sollevamento di polvere.
-Colpo di tuono! – urlò Black Mamba.
I compagni indossarono delle maschere di ferro battuto con occhi neri attendendo, però, che il loro capitano li raggiungesse.
Costui corse tenendo il lanciagranate tra le mani e mise, anch’esso, la maschera di ferro.
-Colpo di tuono! Colpo di tuono! – disse Anaconda visibilmente su di giri.