Lost and Forgotten Tales - BEL SAH'AR | ANIMEHIRO
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Lost and Forgotten Tales – BEL SAH’AR

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Lost and Forgotten Tales – BEL SAH’AR

Un uomo alto più di un metro e novanta, armato di una katana e due pistole sulle cosce, oltre che da una maschera nera a forma di teschio verde scuro e un’armatura in fibra di titanio pitturata di nero, era a bordo di un elicottero militare di colore nero, il quale atterrò su una pista accanto ad una foresta in pieno giorno con il sole alto e nuvole assenti in cielo.

Una volta a terra il guerriero scese da esso e ad attenderlo c’era un uomo alto un metro e sessanta, tarchiato, al cui fianco era ben visibile una frusta, equipaggiamento militare beige con giubbotto antiproiettile.

-Governatore Calendal! – disse l’uomo con la maschera.

-Bel Sah’Ar, l’assassino più letale del Regime e servo fedele del mitico Shadow Leader. Lieto sia venuto qui lei direttamente! –

-Mi può spiegare cosa è successo? –

-Come Governatore ho cercato di instillare la paura nei prigionieri ma se poi ci sono collaboratori poco saggi che fuggono…la situazione parla chiaro: Tony Silver, un criminale non così pericoloso a mio avviso, si è messo d’accordo con un importante funzionario del Regime portando via informazioni segrete e particolari per noi. Non posso rivelare informazioni a te ma…-

Bel Sah’Ar si avvicinò a lui portando il capo oltre la spalla sinistra.

-Lo Shadow Leader e Re Teres non sono contenti del vostro sottovalutare questa situazione e pregate che non siano qui di persona. Ora risolverò io la faccenda! –

Calendal accarezzò la frusta: avrebbe voluto usarla.

-Comprendo che la mia visita qui non sia ben accetta, lo comprendo, e so quali informazioni è venuto in possesso il criminale. –

Si schiarì la voce, poi riprese a parlare.

-Il funzionario Sam Leylon non aveva mostrato segni di avversione eppure ha consegnato codici, vie d’uscita e altro relativi alla struttura ove vive lo Shadow Leader e non possiamo permettere tutto ciò. Ho perso abbastanza tempo a parlare. Io partirò tra venti minuti: mi serve una motocicletta e nient’altro, raggiungerò il campo base di Silver, lo ucciderò e porterò Leylon qui da lei e potrà farci qualsiasi cosa lei desidera. –

Calendal alzò il sopracciglio destro e scosse il capo.

-Io e due soldati la seguiremo con un pick up. Dato che sono fuggiti al mio controllo devo assolutamente trovarli! –

Bel Sah’Ar sospirò all’interno della maschera.

-E sia! –

Ore più tardi, quando cominciò a imbrunire, Bel Sah’Ar era sulla motocicletta accesa pronto a partire in attesa che il pick up lo raggiungesse.

Arrivò ed era di colore nero e nel vano del guidatore c’erano Calendal, nel mezzo, con ai due lati due soldati a volto coperto con un bavero che gli copriva bocca e naso, occhiali scuri e cuffia nera.

Il Governatore alzò il pollice destro e Bel Sah’Ar partì prendendo la strada provinciale ancora ben tenuta in mezzo ai boschi per decine di chilometri.

Per circa un’ora guidarono sulla provinciale fino a quando il pick up suonò il clacson; fermò la moto, si guardò indietro e vide che il Governatore era sceso dall’automobile.

-Che succede? – domandò Bel Sah’Ar.

-Se andiamo avanti potremo farci beccare perché il campo di Tony Silver è protetto da teste mozzate di revenants. –

-Cosa? –

-Per non farsi trovare dagli erranti ha costruito una barriera. Quando lo abbiamo catturato aveva utilizzato questo trucco e immagino la sua abitudine non sarà cambiata. Leylon sguazza in questa situazione. – esclamò Calendal.

Bel Sah’Ar si immerse nel bosco scendendo in quota e ciò scatenò la frustrazione del Governatore; a quel punto si girò verso il pick up e fece cenno ai due soldati di scendere e seguirlo.

Dovette accelerare per raggiungerlo tra i pini alti centinaia di metri fino a quando il cacciatore non si fermò ad un particolare tronco alzando il braccio destro, rivolto agli alleati.

Una volta al suo fianco mise l’indice destro dove c’era il naso.

-Avete fatto troppo rumore! Silenzio! –

Calendal guardò i due soldati, come se fossero loro i colpevoli di aver fatto rumore.

Bel Sah’Ar osservò, in direzione sud est, quello che era il villaggio di Tony Silver: posto in una conca, circondato da pini, filo spinato attorno al perimetro largo cinquanta metri e lungo trenta, vi stavano quattro capanne in legno con rampicanti posti sopra.

Il cacciatore fece cenno ad un punto.

-Crani di erranti per tenerli lontani. Furbo da parte sua. Aspetta…-

Calendal, senza che il guerriero incaricato di aiutarlo lo dicesse, scese ancora di più accompagnato dai due soldati andando al confine sud del campo, dinanzi al filo spinato ove stavano due teste di erranti, uno di quelli con i capelli lunghi mentre l’altro con i capelli corti.

-Fate saltare ed entriamo, Forza! –

Fece apporre delle cariche e si allontanò.

Bel Sah’Ar comparve dietro un albero e gli puntò la katana che teneva nel fodero sinistro e la mise sotto il mento del governatore.

Stette per parlare ma le cariche esplosero, aprendo un varco per entrare nel campo.

I due soldati entrarono con i fucili spianati e, favoriti dalla polvere, spararono.

Calendal alzò la lama della spada e si allontanò.

-Non c’era bisogno di te! – disse il Governatore, alzando il dito medio.

Arrivò all’interno del campo e, per sua somma sorpresa, trovò i suoi uomini a terra senza vita e tolti delle armi.

Cercò di prendere la frusta ma sentì la canna di una pistola appoggiata all’orecchio destro.

-Inutile, inetto! Credevo che lo Shadow Leader mandasse qualcuno di più potente e letale e invece ha mandato te! –

Sam Leylon, un uomo di mezz’età dai capelli grigi e dritti, camice bianco, camicia azzurra e pantaloni neri, era alle spalle del Governatore.

-Uccidilo e dallo da mangiare agli erranti anche se, credo, lo sputeranno! –

Ad un certo puntò sbucò un uomo con la giacca di pelle nera e borchie, tatuaggi sul volto, piercing al naso, orecchini, pantaloni neri e attillati insieme agli anfibi.

-Tony Silver! Tu sia maledetto! – esclamò Calendal.

-E perché dovrei esserlo? Quando mi avete catturato i miei uomini sono stati travolti dalla furia del regime e io sono l’unico rimasto della banda…-

Nel parlare, Tony Silver si commosse.

Calendal, invece, gli rise in faccia.

-Carne per i figli di Re Teres! –

Ciò causò la rabbia di Silver che sferrò un calcio nelle parti basse, seguito da un pugno e una gomitata.

-Ti darei anche di più ma voglio farti soffrire quanto più possibile! –

Da dentro la giacca tirò fuori una mazza da baseball.

-Non vedo l’ora di assistere a quest’arma distruggere il tuo cranio fracassando le ossa, facendo uscire le viscere. Son in trepidante attesa! –

La fece roteare diverse volte e fece cenno a Sam Leylon di farlo piegare; eseguito l’ordine Calendal era ai piedi di Tony Silver, pronto a subire l’attacco.

Caricò il colpo con entrambe le mani e si preparò a colpirlo quando, mentre l’arma stette per arrivare a destinazione sulla fronte, venne tagliata a metà con una katana.

Tony Silver, in quel momento, vide perdere metà della mazza e, con la coda dell’occhio, si trovò un uomo con un’armatura in fibra di carbonio nera, maschera a forma di teschio.

Guardò l’uomo e i suoi occhi erano increduli e non si accorse di un’altra katana, proveniente da sinistra, che staccò di netto la sua testa dal collo con un taglio preciso.

Il corpo senza vita del criminale cadde all’indietro e in quel momento Calendal scoppiò a ridere per la morte del criminale.

Sam Leylon si bloccò, la mano che teneva la pistola tremava e indietreggiava mentre Bel Sah’Ar faceva il contrario.

-Avevi organizzato tutto! –

Leylon era disperato, arrabbiato per essersi trovato davanti quel guerriero.

-Siete stati impavidi a uccidere i miei uomini ma avete commesso un errore grossolano nel pensare che fossi da solo. Bel Sah’Ar era con me fin dal principio! –

-Servo dello Shadow Leader! Ho sentito spesso il tuo nome ma non ho mai avuto modo di incontrarti prima d’ora. –

-E anche ultima! – disse il guerriero con le katane.

-Sei a conoscenza che su un’isola il vostro caro Regime tiene nascosti dei super soldati in stato di ibernazione? Venissero liberati sappiate che le vostre vite non conteranno nulla e il potere che pochi mantengono cadrà! –

Bel Sah’Ar rimise le spade nei foderi, guardò Calendal voltandosi di spalle.

Con un movimento fulmineo tirò fuori la pistola dal fodero posto sulla coscia destra e sparò un colpo dritto alla fronte del fuggitivo: così ebbe fine la vita di Sam Leylon.

Calendal applaudì.

-Sei stato devastante! Torniamo indietro! –

-Tu che ne sai di ciò che ha detto? Lo Shadow Leader non ha mai detto nulla di tutto ciò! –

-Ha tentato di ingannarti per salvarsi la sua vita ma non credere che sia vero. Chi guida il regime è sincero e lo sarebbe anche con te. Credimi! Andiamo che è meglio! –

Calendal gli passò oltre mentre Bel Sah’Ar guardò i due cadaveri a terra.

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